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Taccuino n. 409

di • Maggio 2023

SOTTO IL CIELO D’EUROPA

Sotto lo stesso sole. Europa 2500 – 1800 a.C., è il poetico titolo della mostra che, dal 29 aprile al 30 settembre si tiene presso il MUPRE, (Museo Nazionale della Preistoria della Valle Camonica, a Capo di Ponte nell’alto bresciano) mette in evidenza l’importanza che sole, luna e stelle ebbero nei culti e nell’iconografia dell’Età del Bronzo (2500 – 1800 a.C.) al di qua e al di là delle Alpi, dal Mediterraneo sino al l’estremo nord e nell’area orientale del continente europeo. In questo vastissimo territorio le rappresentazioni di sole e luna, e delle stelle, sembrano rifarsi ad un unico, preciso modello, testimoniando quanto fossero intensi i rapporti tra popolazioni anche molto lontane. L’Età del Bronzo è considerata uno dei periodi formativi della storia europea: il bronzo, una lega di rame e stagno, porta a importanti ripercussioni tecniche ma anche sociali ed economiche, all’incremento della circolazione delle persone e degli oggetti e alla nascita di un linguaggio iconografico continentale. La mostra evidenzia l’importanza del periodo di transizione tra la metallurgia del rame e quella del bronzo, come è confermato dai suoi contenuti, a cominciare dalla lunula giunta dal British Museum, prezioso reperto che illustra il tema della rappresentazione del sole e del ciclo solare.

Lunula (2400-2000 a.C.) – Londra, British Museum

RAFFAELLO, NATO ARCHITETTO

Dal 7 aprile al 9 luglio 2023 il Palladio Museum di Vicenza propone Raffaello. Nato architetto, una mostra promossa dal CISA – Centro internazionale di Storia dell’Architettura nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520-2020”. Raffaello non è stato solo un grande maestro della pittura, ma anche uno dei più influenti architetti di tutto il Rinascimento: è Raffaello a definire lo status teorico e pratico del disegno architettonico in base al quale si sono progettati gli edifici per i cinque secoli successivi. Raffaello trasformò lo studio dell’architettura romana antica, ponendola alla base di forme e decorazioni della nuova architettura rinascimentale e dando vita alla “invenzione” degli ordini architettonici; progettò per primo le colonne giganti che Michelangelo svilupperà in Campidoglio decenni dopo, e a Raffaello si deve la ripresa della tradizione romana antica della vita in campagna, con la prima villa rinascimentale, villa Madama, sulle pendici di Monte Mario. La rassegna intende dimostrare che Raffaello fu architetto sin dall’inizio della propria attività di artista, e che anche nelle sue opere figurative vive una nuova e innovativa idea di spazio, alimentata dallo studio e dall’imitazione dell’architettura della Roma antica.

Modello ricostruttivo di Palazzo Branconio dall’Aquila, cortile – © Lorenzo Ceretta / CISA Andrea Palladio

SURREALISMO AL MUDEC

La rassegna Dalí, Magritte, Man Ray e il Surrealismo, in corso a Milano presso il Mudec dal 22 marzo al 30 luglio 2023, comprende 180 opere tra dipinti, sculture, disegni, documenti manufatti, provenienti dalla collezione del museo Boijmans Van Beuningen, una delle più importanti istituzioni dei Paesi Bassi, poste a confronto con alcune opere della Collezione Permanente del Mudec. Filo conduttore della mostra è l’analisi del complesso e articolato rapporto tra il Surrealismo e le culture extra occidentali, presentando l’esito di un progetto di ricerca su uno stimolante ‘sincretismo’ che si manifestò sia in Europa che oltreoceano. Particolare attenzione viene data all’approfondimento delle tematiche fondamentali su cui si è focalizzata la ricerca surrealista – sogno e realtà, psiche, amore e desiderio, un nuovo modello di bellezza – e attraverso opere di surrealisti meno noti, pubblicazioni e documenti storici, fornisce al pubblico una visione esaustiva dell’universo surrealista. Le sei sezioni presentano il mondo del Surrealismo, la visione e la poliedricità delle manifestazioni surrealiste nei più diversi ambiti artistici: dipinti, opere su carta, pubblicazioni e oggetti, sculture. Ogni sezione è introdotta da una scultura chiave o da un oggetto iconico, che parla al visitatore evocando il tema della sezione, e da una citazione, che racconta e ricorda al pubblico come il surrealismo fu prima di tutto anche manifesto filosofico, pensiero poetico, sguardo e incanto su una realtà ‘altra’.

Eileen Agar: Seated Figure – Museum Boijmans Van Beuningen, Rotterdam

GLI ANNI D’ORO DELLA VERSILIA

Accadde in Versilia, la mostra che la Società di Belle Arti con il Comune di Forte dei Marmi e Fondazione Villa Bertelli, propone al Forte Leopoldo I dal 17 giugno al 5 novembre, illustra quel magico momento che la Versilia visse a cavallo tra ‘800 e ‘900, quando il paesaggio armonioso, il clima e le acque vi attirarono il bel mondo europeo e non solo, mentre fioriva anche l’ambiente culturale, ricco di cenacoli artistici, letterari e musicali. Villeggianti insieme a marinai, contadini, cavatori: mondi diversissimi, affascinanti, non meno del paesaggio, agli occhi degli artisti italiani e stranieri che frequentarono la Versilia. La mostra presenta tre fra i protagonisti di quel tempo: Plinio Nomellini, Lorenzo Viani e Moses Levy, La pittura di Nomellini racconta la quotidianità della vita in Versilia, descrivendo scene da una civiltà contadina in un mondo ancora preservato dal caos della modernità. Alle ridenti e pacate immagini della Versilia offerte da Nomellini fa da contrappunto l’espressionismo di Lorenzo Viani che rivolge la sua attenzione al popolo di diseredati che abita quella terra. Ampio spazio è dedicato a uno dei protagonisti della stagione artistica versiliese dei primi tre decenni del ‘900, Moses Levy, Tunisino di nascita, Levy si stabilì in questi luoghi, divenendo uno dei cantori di una sorta di tarda “belle époque” versiliese, mettendo in scena l‘animata vita mondana e la luminosa distesa delle spiagge, mostrando il rovescio estetico-iconografico degli scenari presentati nella pittura di Lorenzo Viani.

Moses Levy: Meriggio al mare, 1921

PICASSO E L’ANTICO A NAPOLI

Oltre quaranta lavori di Picasso, messi a confronto principalmente con le sculture Farnese e i dipinti provenienti da Pompei, costituiscono il percorso espositivo della rassegna Picasso e l’antico in corso dal 5 aprile al 27 agosto 2023 presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli: l’obiettivo è quello di illustrare la profonda influenza di uno dei più grandi musei di arte classica sull’opera di uno dei più importanti artisti moderni. Allestita nelle sale della collezione Farnese, l’esposizione si divide in due parti: la prima relativa ai soggiorni a Napoli di Picasso, mentre la seconda propone il confronto tra le opere del museo e i lavori del maestro: proprio all’impatto delle opere d’arte viste a Roma, Napoli e Firenze si attribuisce un decisivo rafforzamento della tendenza di Picasso verso il naturalismo del cosiddetto “secondo periodo classico”, che assume forme esplicitamente classicizzanti, ben riconoscibili nella maggioranza dei dipinti e disegni non cubisti degli anni dal 1917 al 1925 e nell’opera grafica degli anni ‘30

Pablo Picasso: Donna seduta. 1920 – Musée national Picasso-Paris ©RMNGrand Palais / ph Mathieu Rabeau ©Succession Picasso by SIAE 2023

I MITICI ANNI CINQUANTA

Il mito dell’Italian Style prese corpo negli anni ’50 del Novecento, quando l’Italia, reduce dalle ferite della guerra, scelse di guardare al futuro con entusiasmo. Quel mito non si è mai offuscato, qualificandosi progressivamente sino ad imporsi come il plus del nostro Paese nei settori più diversi. La grande esposizione Italia Cinquanta. Moda e design. Nascita di uno stile, in corso a Gorizia presso Palazzo Attems Petzenstein dal 21 marzo al 27 agosto 2023, rilegge quel momento storico alla luce di due specifiche componenti: la moda e il design, comprendendo in quest’ultimo anche la tradizione delle arti applicate, punto di forza della produzione italiana, più artigianale in epoche passate. Un terzo “fattore”, il cinema, fu un potentissimo mezzo di promozione dell’Italian Style a livello mondiale. L’arco temporale preso in esame è idealmente quello che intercorre tra le elezioni del 18 aprile 1948 e le Olimpiadi di Roma del 1960, un periodo di rinascita economica e culturale, di grande fecondità sia dal punto di vista industriale che artistico e artigianale, con la nascita del design italiano che sarebbe divenuto celebre come “Made in Italy”. La sezione dedicata al design e alle arti applicate spazia dai mobili alle lampade, dalle ceramiche ai vetri, dai metalli alle stoffe d’arredamento, ai tappeti e agli arazzi, scegliendo tra le manifestazioni più rappresentative del periodo.

Piero Fornasetti: Sedia Sole, anni ‘50, Fornasetti-Milano- Milano, Archivio Fornasetti © Courtesy Fornasetti

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