La gestione della febbre nei neonati e nei bambini piccoli
di Dr. Jennifer L. Hamilton • Novembre 2020
Nonostante la drastica riduzione del numero di casi di batteriemia e meningite dagli anni ‘80 ad oggi, il riscontro di febbre nei bambini di età inferiore ai 36 mesi rappresenta tutt’oggi motivo di preoccupazione a causa delle possibili gravi conseguenze.
Diversi fattori di rischio sono stati associati all’insorgenza di infezioni gravi: età inferiore ad un mese, stato soporoso, eruzione cutanea petecchiale, tempo di riempimento capillare prolungato e dispnea. Le infezioni delle vie urinarie rappresentano la causa più comune di infezione batterica grave nei bambini di età inferiore ai tre anni. La presenza di tali infezioni deve essere pertanto esclusa in tutti i bambini con febbre in assenza di altra sintomatologia.
La presenza di leucopenia o leucocitosi agli esami ematochimici non è particolarmente utile per la diagnosi delle infezioni batteriche invasive, in quanto tali riscontri possiedono una scarsa sensibilità. I livelli di procalcitonina e proteina C reattiva, quando disponibili, risultano invece più utili per la diagnosi e la gestione dei neonati e dei bambini con febbre.
La radiografia toracica è raramente raccomandata nei bambini di età superiore ai 28 giorni senza segni di localizzazione polmonare. La puntura lombare non è raccomandata per i bambini di età superiore ai tre mesi senza segni di localizzazione. La rachicentesi rappresenta tuttavia un’opzione diagnostica per i bambini con età compresa da uno a tre mesi ed alterazioni agli esami ematochimici. Diversi protocolli possono essere utilizzati per identificare i pazienti a basso rischio, come ad esempio il protocollo Step-by-Step, il Laboratory Score o i criteri di Rochester. I test rapidi per l’influenza e per il coronavirus 2019 (COVID-19) sono utili quando tali agenti patogeni sono presenti nella comunità.
Nei pazienti in cui è indicato il trattamento empirico ceftriaxone o cefotaxime rappresentano gli antibiotici di prima scelta per i bambini da uno a tre mesi di età, mentre nei neonati è da preferirsi ampicillina in aggiunta a gentamicina o cefotaxime. Nei bambini di età compresa fra i tre mesi ed i tre anni con sospetto di polmonite si raccomanda l’utilizzo di azitromicina o amoxicillina; nei casi di infezione delle vie urinarie, invece, gli antibiotici raccomandati sono cefixima, amoxicillina/clavulanato o trimetoprim/sulfametossazolo. La scelta della terapia antibiotica, infine, deve basarsi sulle diverse resistenze microbiche presenti sul territorio.
(Am Fam Physician. 2020; 101:721-729. Copyright © 2020 American Academy of Family Physicians.)
(Am Fam Physician. 2020; 101:721-729. Copyright © 2020 American Academy of Family Physicians.)
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