Diagnosi dell’ictus acuto
di Edwin Y. Choi, Gilberto A. Nieves, Darrell Edward Jones • Febbraio 2023
L’ictus si associa ad una elevata morbilità e mortalità e rappresenta la quinta causa di morte negli Stati Uniti, con costi diretti e indiretti pari ad oltre 100 miliardi di dollari all’anno. Il riconoscimento tempestivo dei deficit neurologici acuti attraverso l’anamnesi e l’esame obiettivo, insieme alla misurazione della glicemia, permette di diagnosticare l’ictus ed escludere altre patologie con caratteristiche similari. La scala per la valutazione dell’ictus del National Institutes of Health deve essere utilizzata per determinare la gravità dell’ictus e per monitorare l’evoluzione della presentazione clinica. Le indagini radiologiche permettono di distinguere tra ictus ischemico ed emorragico o altri processi patologici. Se l’ictus è di natura ischemica ed insorto da meno di quattro ore e mezza, si deve determinare se il paziente è idoneo alla somministrazione per via endovenosa dell’attivatore tissutale del plasminogeno ricombinante e quindi pianificare un approccio decisionale, condiviso con il paziente, che includa sia gli approfondimenti diagnostici necessari che le possibili opzioni terapeutiche. Eventuali esami di approfondimento, come ad esempio la risonanza magnetica, possono aiutare a determinare se i pazienti sono candidabili alla terapia con l’attivatore tissutale del plasminogeno ricombinante fino a nove ore dall’insorgenza dei sintomi. La diagnosi differenziale deve includere l’emorragia subaracnoidea, specie se il paziente presenta cefalea grave e a rapida insorgenza. La puntura lombare può essere necessaria laddove le indagini radiologiche non evidenzino l’emorragia e vi sia un elevato sospetto di ictus con presentazione ritardata. Il test HINTS (head-impulse, nistagmo, test di Skew) deve essere eseguito nei pazienti con sintomi cerebellari in quanto è più sensibile rispetto alla risonanza magnetica precoce nella valutazione dell’ictus cerebellare. Nei pazienti con trombosi dei vasi maggiori e sintomatologia insorta da meno di 24 può essere utile richiedere un ulteriore approfondimento neuroradiologico per valutare i possibili benefici dell’intervento endovascolare. Alla gestione iniziale deve seguire la valutazione post-ictale, comprendente la telemetria, l’ecocardiografia e l’imaging carotideo, a seconda de sospetto clinico iniziale, al fine di determinare l’eziologia dell’ictus.
(Am Fam Physician. 2022; 105(6):616-624. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
(Am Fam Physician. 2022; 105(6):616-624. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
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