Cefalea acuta nell’adulto: un approccio diagnostico
di Dr. Anthony J. Viera, Dr. Brian Antono • Novembre 2023
Un’anamnesi e un esame obiettivo dettagliati possono individuare le caratteristiche principali di una cefalea primaria benigna e i segni e sintomi allarmanti che giustificano un’ulteriore valutazione per una cefalea secondaria. La maggior parte delle cefalee diagnosticate nell’ambito delle cure primarie è benigna. Tra le cefalee primarie, quella di tipo tensivo è la più comune, anche se l’emicrania è più debilitante ed è più probabile che chi ne è affetto si presenti all’attenzione delle cure primarie. Segni come la tempistica prevedibile, la sensibilità agli odori o ai suoni, l’anamnesi familiare di emicrania, la cefalea sinusale ricorrente o le cefalee gravi ricorrenti con un esame neurologico normale possono indicare la presenza di emicrania. La valutazione delle cefalee acute utilizzando un quadro sistematico come il mnemonico SNNOOP10 può aiutare a individuare cause secondarie di cefalea a rischio di morte. Segni o sintomi di allarme, come cefalea acuta, febbre, irritazione meningea all’esame fisico, papilledema con segni neurologici focali, perdita di coscienza e la possibile presenza di glaucoma acuto, giustificano una valutazione immediata. Per le valutazioni urgenti, si raccomanda una tomografia computerizzata (TC) senza contrasto dell’encefalo per escludere un’emorragia intracranica acuta o un effetto massa. Una puntura lombare è necessaria anche per escludere un’emorragia subaracnoidea se il risultato della TC è normale. Nei casi meno urgenti, la risonanza magnetica dell’encefalo è preferibile per valutare le cefalee con caratteristiche secondarie. In assenza di segni o sintomi d’allarme o reperti anormali all’esame obiettivo il neuroimaging non è necessario.
(Am Fam Physician. 2022;106(3):260-268. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
(Am Fam Physician. 2022;106(3):260-268. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
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