Fratture dell’anca: diagnosi e gestione
di Dr. Jeremy D. Schroeder, Dr. Sean P. Turner, Dr.ssa Emily Buck • Febbraio 2024
Le fratture dell’anca rappresentano una comune causa di disabilità, con tassi di mortalità a un anno dall’evento che raggiungono il 30%. I fattori di rischio non modificabili includono un minore status socioeconomico, l’età avanzata, il sesso femminile, precedenti fratture e condizioni quali malattie metaboliche dell’osso e neoplasie ossee. I fattori di rischio modificabili includono invece un basso indice di massa corporea, l’osteoporosi, l’aumento del rischio di caduta, i farmaci che aumentano il rischio di caduta o riducono la densità minerale ossea ed il consumo di alcune sostanze. Le fratture dell’anca si manifestano con un dolore irradiato anteriormente all’inguine e l’incapacità a sostenere il proprio peso, mentre l’arto si presenta accorciato, abdotto e ruotato esternamente. La radiografia è solitamente sufficiente per la diagnosi, ma è necessario richiedere la risonanza magnetica se persiste il sospetto di frattura nonostante una radiografia normale. L’intervento chirurgico entro 24-48 ore dall’evento è in grado di ottimizzare i risultati. L’approccio chirurgico dipende dal tipo e dalla posizione della frattura; si può ricorrere all’anestesia spinale o generale. Una gestione non chirurgica può essere considerata per i pazienti le cui condizioni cliniche non permettono il ricorso alla chirurgia. Per prevenire le infezioni articolari vengono somministrati antibiotici antistafilococcici prima e dopo l’intervento. È inoltre consigliata la somministrazione di farmaci per la profilassi del tromboembolismo venoso. I medici devono prestare particolare attenzione all’insorgenza di delirium, complicanza post-operatoria comune, soprattutto nei pazienti più anziani. La mobilizzazione precoce post-operatoria, seguita dalla riabilitazione, migliora i risultati. Successivamente, la gestione e l’assistenza si concentrano sulla prevenzione, supportando l’attività fisica, valutando la sicurezza domestica e riducendo al minimo la politerapia assunta dal paziente. Possono verificarsi inoltre due tipologie di frattura dell’anca meno comuni: le fratture da stress del collo del femore e le fratture da insufficienza. Le fratture da stress del collo del femore si verificano tipicamente nelle ballerine di età tra i 20 e 30 anni, negli atleti che praticano sport di resistenza e nei militari, spesso in seguito ad un sovraccarico dovuto all’allenamento. Le fratture da insufficienza, dovute alla compromissione della resistenza ossea, si verificano in assenza di traumi nelle donne in postmenopausa. Se non vengono riconosciute e trattate, queste fratture possono progredire fino a diventare fratture complete e dislocate con alti tassi di pseudoartrosi (non-union) e necrosi avascolare.
(Am Fam Physician. 2022; 106(6): 675-683. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
(Am Fam Physician. 2022; 106(6): 675-683. Copyright © 2022 American Academy of Family Physicians.)
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