
Assistenza prenatale: un approccio basato sull’evidenza
di Dr.ssa Sarah Inés Ramírez • Aprile 2025
Un’assistenza prenatale ben coordinata che segua un approccio informato e basato sulle evidenze scientifiche si traduce in un
minor numero di ricoveri ospedalieri, in una migliore educazione, in una maggiore soddisfazione e in una minore morbidità e mortalità
associate alla gravidanza. Se iniziata entro la decima settimana, l’assistenza prenatale migliora gli esiti. L’identificazione e il trattamento
della malattia parodontale riducono il rischio di parto pretermine. Un indice di massa corporea pregravidica superiore a 25 kg per
m2 è associato a diabete mellito gestazionale, ipertensione, aborto spontaneo e morte alla nascita. L’avanzata età materna e paterna
(≥35 anni) è associata a diabete gestazionale, ipertensione, aborto spontaneo, ritardo di crescita intrauterina, aneuploidia, difetti
alla nascita e morte alla nascita. L’immunoglobulina Rho(D) riduce il rischio di alloimmunizzazione nelle pazienti RhD-negative con
feto RhD-positivo. Il trattamento dell’anemia da carenza di ferro riduce il rischio di parto pretermine, di ritardo di crescita intrauterino
e di depressione perinatale. La stratificazione del rischio genetico basata sull’ascendenza e sull’anamnesi familiare può informare
lo screening genetico. L’integrazione di acido folico (da 400 a 800 mcg al giorno) riduce il rischio di difetti del tubo neurale. Tutte
le pazienti in gravidanza devono essere sottoposte a screening per la batteriuria asintomatica, le infezioni a trasmissione sessuale
e l’immunità contro la rosolia e la varicella e devono ricevere i vaccini contro il tossoide tetanico, il tossoide difterico ridotto e la
pertosse acellulare (Tdap), l’influenza e il COVID-19. Il test per lo Streptococco di gruppo B deve essere eseguito tra le 36 e le 37
settimane e deve essere avviata una profilassi antibiotica intrapartum per ridurre il rischio di infezione neonatale. Dato l’impatto
dei determinanti sociali della salute sugli esiti, si raccomanda uno screening universale per la depressione, l’ansia, la violenza da
parte del partner, l’uso di sostanze e l’insicurezza alimentare all’inizio della gravidanza. Lo screening per il diabete gestazionale tra
le 24 e le 28 settimane è raccomandato per tutte le pazienti. Alle persone a rischio di preeclampsia, comprese quelle a cui è stato
diagnosticato il COVID-19 in gravidanza, si deve offrire il trattamento con 81 mg di aspirina al giorno a partire dalla 12esima settimana.
L’ipertensione cronica deve essere trattata fino a raggiungere una pressione arteriosa inferiore a 140/90 mm Hg.
(Am Fam Physician. 2023; 108(2): 139-150. Copyright © 2023 American Academy of Family Physicians).
(Am Fam Physician. 2023; 108(2): 139-150. Copyright © 2023 American Academy of Family Physicians).
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